C’È UN RISO PER I DIABETICI

La scienza ha stabilito che alcune varietà di riso italiane hanno un minore indice glicemico. La ricerca genetica dell’Ente Nazionale Risi, mettendo al centro dei programmi di miglioramento genetico la ricerca del granello perfetto, ha scoperto come contenere la quantità di glucosio rilasciata nel sangue dall’amido del riso.

Una ricerca italiana

Le varietà italiane di riso analizzate nella ricerca presentata dall’Ente Risi, dimostrano di possedere un livello molto variabile dell’Indice glicemico, che è compreso tra 49 e 92 nei confronti dell’Indice glicemico del glucosio, considerato pari a 100.  Questo valore, però, è tipico delle varietà asiatiche (indica) e non di quelle nostrane (japonica): due varietà di riso italiano sono caratterizzate addirittura dalla metà del valore dell’indice glicemico del glucosio. Sono il Selenio (che ha un valore di Indice Glicemico pari a 49,2) e Argo (con un valore dell’Indice Glicemico pari a 50,5). Insomma, alcune varietà di riso italiane hanno un indice glicemico inferiore alla media. Leggi la relazione scientifica.

Una soluzione per i diabetici

Risulta inoltre – ha spiegato il direttore della ricerca dell’Ente Risi Filip Haxhari – che ci siano anche altre varietà di riso italiano destinate al mercato interno, come Carnaroli (IG = 64,2), S.Andrea (IG = 66,5) e CL388 (IG = 62,6) e Iarim (IG = 58,0), una varietà con granello di tipo Lungo B e molto profumata, che sono caratterizzate da un livello medio-basso di Indice Glicemico (minore di 70), e possono offrire un’alternativa altrettanto interessante per una scelta più ampia di tipologie di granello, per un’alimentazione quotidiana di chi soffre di diabete (62 milioni di europei) e per i consumatori abituali.

Close
Your custom text © Copyright 2020. All rights reserved.
Close