BOTLERO, UN UOMO CHIAMATO RISOTTO

Abbiamo incontrato il blogger di origini bengalesi, Patrick Botlero, che dopo tanti anni nel mondo finanziario ha deciso di cambiare rotta e dedicarsi alla sua grande passione: il risotto.

Quando e in che modo nasce la tua passione per il risotto?

«Cucinare qualcosa che amo per gli altri è un grande piacere per me, mi rende felice. Ho lavorato a Wall Street con modelli finanziari complessi e tante teorie, ma sentivo che quel lavoro fosse troppo scollegato dalla realtà. Era un lavoro interessante, ma non significativo. Mi sentivo come un uccello in gabbia, avevo bisogno di uscire, di volare. Così ho lasciato il mio lavoro e sono partito per l’Italia. Sono andato a Treviso, a Venezia, all’Isola della Scala e poi a Brescia, Milano, Novara, Vercelli, un lungo viaggio che è diventato un libro: The Great Risotto Journey.

Ho frequentato una scuola di cucina a Stoccolma per un anno, ma è in Italia, soprattutto alla Trattoria Paolino di Vercelli, dove ho imparato davvero a cucinare. Lavoravo anche fino a 14 ore al giorno, ero esausto, ma mi piaceva. Era un sogno diventato realtà e finalmente facevo qualcosa che potevo vedere, sentire, gustare, toccare. Ho lasciato il mio lavoro in banca con la promessa di fare nella vita qualcosa che amo: il risotto».

Perché hai deciso di aggiungere “Risotto” al tuo nome di battesimo?

«Come sono diventato Risotto? I miei amici hanno iniziato a chiamarmi così durante i party in cui riproponevo le ricette italiane e perciò ho deciso di farne il mio secondo nome. Per me è stato un modo di dimostrare alle persone che cucino con impegno, che sono un cuoco specializzato in risotti. Ho speso tempo e denaro ad imparare e conoscere il risotto più di chiunque altro. Ovunque sia andato e vada, mi impegno a diffonderne la bontà».

Quale strategia di marketing pensi debba adottare un agrichef per pubblicizzare il riso italiano?

«Scrivere libri di cucina e imparare la cucina regionale italiana. Io viaggio molto portando con me un grande regalo che condivido con gli amici che incontro e per tutti coloro che vogliono gustarlo: la preparazione di un vero risotto».

Quali sono i tuoi progetti?

«Con il mio maestro Luciano Parolari, executive chef di Villa D’Este, sto scrivendo un libro che pubblicherò prossimamente». Autore: Marialuisa La Pietra

 

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