IL RISOLATTE DI OVIEDO

A Oviedo, nella parte nord della Spagna,  il riso è conosciuto e apprezzato. In questa zona siamo lontani dal caldo dell’Andalusia, qui l’oceano regala temperature fredde e l’alimentazione è tipica delle zone in cui bisogna immagazzinare energia, soprattutto attraverso i carboidrati. Assunta, al ristorante El Molinon, a pochi passi dalla cattedrale di Oviedo e dalla zona della movida, prepara il risolatte con il latte asturiano, molto pregiato (nelle Asturie ci sono ben 50 diverse varietà di formaggi).

Si tratta di un dolce, conosciuto anche in Italia (https://www.risotto.us/recipe/riso-e-latte), estremamente delicato, di solito servito a seguito della fabada, un piatto unico della tradizione, decisamente saporito e ricco. «Il riso con il latte è un piatto tipico della nostra cucina”, ci dice Assunta, e viene preparato in diverse varianti, a seconda della regione. Qui, a fare la differenza è il latte delle nostre montagne, che conferisce a questo dolce una particolare densità cremosa e un sapore intenso».

Come preparare il risolatte di Oviedo

Ecco la ricetta di Assunta per 6 persone:

200 grammi di riso Originario locale

250 grammi di zucchero

50 grammi di burro

1,5 lt di latte intero

2 stecche di cannella

la scorza di un limone

un po’ di zucchero

un pizzico di anice

Occorre mettere il riso in una casseruola larga e bassa con quasi il doppio di acqua. Cuocere a fuoco lento, evitando che il riso si attacchi e quando è quasi asciutto aggiungere il latte precedentemente messo a bollire in un’altra casseruola con lo zucchero, la cannella, l’anice e la buccia del limone. Dopo un’ora, sempre a fuoco lento mescolando per non fare attaccare il riso e bruciare il latte, aggiungere il burro senza smettere di girare. Lasciare ancora un’ora a fuoco lento perché si addensi e assuma la consistenza di una crema. Eliminare la buccia del limone e la cannella. Nelle Asturie, questo dolce è servito in ciotole di terracotta. Una volta raffreddato, in alcuni locali si usa cospargere lo zucchero sopra e bruciare, oppure aggiungere un po’ di cannella in polvere. Autore: Agnese Pellegrini

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